lunedì 19 gennaio 2009

Capitolo 5: Strawberry Juice

Al termine delle lezioni Yukari uscì di corsa dall'aula, sotto lo sguardo attonito dei compagni di classe e della professoressa. Si ritrovò ben presto in corridoio e, dopo essersi guardata a destra e a sinistra velocemente si diresse a passi veloci verso l'uscita. Mentre stava per afferrare il maniglione e spingerlo, una mano maschile afferrò con presa decisa la sua spalla.
"Ehi, ehi, ma cos'è tutta questa fretta? Dove vai?"
Yukari si voltò e si ritrovò davanti al faccione bonario di Masakazu sorridente.
"Senti ma, una curiosità... Sei capace di fermare una persona semplicemente chiamandola o devi per forza afferrarla brutalmente o peggio ancora sbatterle addosso?" Chiese Yukari, divincolandosi la spalla nervosamente.
"Uff, ma come sei difficile Kurugawa... Non ti si può toccare... Dai, mica voglio stuprarti!" Rise lui, in un chiaro tentativo di sdrammatizzare.
"Ci mancherebbe solo questo! Sarebbe un grosso guaio, sia per te che per Nadeshiko..."
Lo sguardo del ragazzo parve stupito.
"Come sai che io e lei stiamo assieme?" Chiese.
"...Lo immaginavo." Rispose Yukari, facendo finta di guardare da un'altra parte con sguardo disinteressato "...Ehi, grazie per la bambolina comunque".
Masakazu sorrise con sguardo compiaciuto.
"Ehi, a proposito di bamboline" disse, prendendo Yukari per le spalle e girandola verso la fine del corridoio "guarda chi sta arrivando!"
Dal fondo del corridoio, coperta da studenti brulicanti, si intravide la figura dolce e minuta di Nadeshiko la quale, accortasi subito che i due la stavano guardando, alzò una manina in segno di saluto, sorridendo con la consueta dolcezza.
"Non è carina da morire? Eh?" Yukari colse nella voce di Masakazu una nota di allupaggine, mentre lo sguardo di lui era sull'idiozia andante.
"Si, me ne sono accorta che è carina da morire!" Gli ringhiò in faccia Yukari, afferrandolo per la camincia e portandolo a 5 centimentri dal suo viso "vedi di non farle del male o io ti impiccherò con le tue stesse interiora". Lo sguardo di lei era contratto in una smorfia di rabbia e il ragazzo deglutì a fatica, risvegliandosi dal coma dovuto dalla graziosità di Nadeshiko.
"U-uh...S-si, stai tranquilla...Ma che ti credi, io le voglio bene..."
"Sarà meglio per te!" Ribattè con forza Yukari, strattonandolo nuovamente.
"Che sta succedendo, ragazzi?" Chiese Nadeshiko, oramai arrivata in prossimità dei due. Il suo sguardo da bambina, così delicata ed indifesa, fece tremare Yukari. Quella ragazza possedeva una tale dolcezza nel tono di voce e nei modi di fare che lei si trovava ogni volta puntualmente disarmata.
"Uh..Stavo solo...Facendo due raccomandazioni a questo volpone..." Disse, afferrando la guancia di Masakazu e strattonandola come farebbe ad un bambino biricchino.
"Ahah, Masa-chan, fortuna che c'è Kurugawa-san a tenerti in riga quando non ci sono io!" Rise la ragazza dai lisci e sottili capelli d'argento "Vi va di andare a bere qualcosa insieme prima delle lezioni pomeridiane?"
"Io dovrei andare al club di baseball adesso..." Rispose Masakazu, con sguardo piuttosto dispiaciuto per non potersi aggregare.
"Ah si? Ma quanto sei bravo! Bene, ma vai, vai!" Ribattè Yukari battendo una forte pacca sulla schiena di lui "Prenditi tutto il tempo che vuoi, vorrà dire che a malincuore dovremo fare a meno di te..." non riuscì a nascondere il tono sarcastico ed assolutamente compiaciuto per l'impegno di lui.
"Seh seh, guarda come tenti di cacciarmi via! Kurugawa sei veramente una vipera!" Sbottò lui guardandola infastidito "Comunque se riesco vi raggiungo più tardi..."
"Ti ho detto di prenderti tutto il tempo che vuoi!" Ruggì Yukari, dandogli un'ennesimo spintone che fece barcollare il ragazzo verso il campo sportivo.

Sulla strada vi era disteso un tappeto di petali di ciliegio e un caldo vento primaverile scompigliava i capelli e le gonne delle due ragazze che camminavano l'una di fianco all'altra nel lungo vialetto che costeggiava la recinzione della scuola.
Yukari osservò in silenzio la figura di Nadeshiko, così semplice minuta, camminare con passo silenzioso e con i lunghi capelli che ritmicamente s'alzavano e s'adagiavano sulle sue spalle ad ogni passo.
"Allora... da quanto tempo siete insieme, tu e Kinoshita-san?" Chiese con tono basso, cercando di nascondere l'interesse che aveva per questa risposta.
"Non te lo saprei dire..." Rispose Nadeshiko voltandosi e sorridendole "In verità è come se l'avesse deciso lui che siamo assieme... Io... Mi trovo bene con lui, e così ho acconsentito... E' dolce, e mi fa stare bene".
Una fitta di negatività strinse il cuore di Yukari.
"Cos'è questa sensazione? Perchè mi sento così? Perchè? Lei è una mia amica... Perchè parlare di Kinoshita mi da un tale fastidio? Io... Non sarò mica gelosa?" Si chiese tra sè e sè, mordendosi il labbro inferiore.
"C'è qualcosa che non va, Kurugawa-san?" Nadeshiko si fermò, fissando l'amica con aria preoccupata. Allungò una mano ed accarezzò il viso di Yukari "Non sembri stare bene, lo sai? Andiamo a bere qualcosa di fresco, forse il caldo ti affanna..."
Yukari si irrigì totalmente e il suo sguardo si fece spaventato e perso.
"Mi sta accarezzando! Mi sta toccando! Oddio... E' così carina... Oddio..." Il viso di Yukari arrossì violentemente al tocco di Nadeshiko. I suoi battiti cardiaci aumentarono vorticosamente e nella sua testa regnò la confusione più totale.
"Ho voglia di baciarla... La voglio baciare...Io..."
Lo sguardo di Nadeshiko si fece interrogativo. Prese per mano Yukari e la portò nel primo bar che incontrarono.
"Sei bollente Kurugawa-san..." affermò con tono preoccupato toccandole nuovamente il viso "Per favore, può portarci qualcosa di fresco? Si sbrighi per cortesia, la mia amica non si sente molto bene..."
Il barista, ignorando totalemente il tono d'urgenza nella voce della ragazza, portò alle due una lista mentre le ragazze si stavano sedendo al primo tavolino. Silenziosamente, tornò dietro al bancone e riprese ad asciugare le stoviglie.
"Probabilmente non ha capito quello che ho detto..." asserì Nadeshiko con una nota di disappunto nella voce.
Yukari se ne stava imbambolata sulla sedia accanto all'amica, ancora sotto uno semi-shock. Osservò le delicate e sottili dita di Nadeshiko prendere il menù e sfogliarlo con altrettanta delicatezza. Aveva voglia di prendergliele e baciarle...
"Vediamo... Qualcosa di veloce... Uhm... Strawberry Juice? Cos'è?"
"Succo alla fragola" Rispose Yukari, non staccandole un attimo gli occhi di dosso.
Ben presto arrivò il succo alla fragola e nell'alto bicchiere di vetro rosa vi erano due cannuccie, rivoltare rispettivamente una a destra e una a sinistra. Yukari si avvicinò con la sedia a quella di Nadeshiko e, prendendo la cannuccia tra le labbra, cominciò a succhiare appoggiando gli occhi sulle labbra di Nadeshiko che si apprestavano a fare lo stesso.
"Spero che ti sentirai meglio dopo questo, Kurugawa-san..."
"Voglio toccarti..."
"Ah, non preoccuparti, pago io!"
"Voglio accarezzarti i capelli..."
"Comunque in un bar del genere non voglio più tornarci..."
"Voglio baciarti il collo..."
"Io non dico nulla perchè non amo fare casino, però quel barista..."
"Voglio sfiorarti le labbra..."
"Buono però questo succo!"
"Voglio baciarti il petto..."
"Kurugawa-san?"
Yukari improvvisamente si risvegliò dall'ipnosi erotica che oramai la stava portando a concepire i pensieri più assurdi sulla figura della sua amica.
"Uhm...Si...Buono...Costa poco...Il barista...Si si." Proferì, con aria più confusa che mai, tentando di nascondere il fatto che continuava a fissare le labbra di Nadeshiko. Dal canto suo, la ragazza parve ancora più stupita.
"Kurugawa-san, devi essere un pò stanca..." Le disse sorridendo e porgendole tutto il bicchiere di succo. "Tieni, credo che serva più a te che a me"
"Sei bellissima..."
Le parole uscirono dalla bocca di Yukari con la prorompenza di un fiume in piena. Rendendosi conto un attimo dopo di che cosa aveva detto, abbassò lo sguardo sentendosi morire. Cominciò a darsi della stupida ripetutamente dentro di sè, strizzando gli occhi e ricordandosi della volta da bambina che aveva detto "Sei bruttissima" alla parrucchiera di sua madre.
"Tsukiyama-san... Non..."
"...Grazie"
Nadeshiko le sorrise, arrossendo visibilmente. I suoi occhi brillarono di una luce profonda ed intensa ed incominciò a giocherellare con un portachiavi legato al cellulare appoggiato sul tavolo.
"Neanche Masa-chan mi aveva mai detto che sono bellissima... Lui dice sempre che sono uno schianto... Ma... Io trovo che bellissima... Sia molto più carino"
Yukari alzò lo sguardo, fissando Nadeshiko. Il suo cuore si riempì di gioia, come non si era mai riempito prima. Non solo non aveva offeso l'amica, ma addirittura lei sembrava aver gradito quell'uscita fuoriluogo.
"Io gliele spezzo le gambe a quel maniaco prima o poi!" Esclamò, tirandosi su la manica della camicetta e mostrando spavaldamente il bicipite del braccio. "Lo vedi questo? Il tuo Masa-chan lo assaggerà fino in fondo, se fa ancora il Fonzie così con te!"
Nadeshiko scoppiò in una fragorosa risata, coprendosi la bocca con entrambe le mani e poggiando la schiena sullo schienale della sedia.
"Kurugawa-san, mi fai morire!" Continuò, mentre la sua risata cristallina e chiara rieccheggiava in tutto il locale.
"Chiamami Yukari"
"Uh... Si, Yukari" Sorrise la ragazzina biondo cenere, mentre una sottile intesa e confidenza incominciò ad instaurarsi tra le due ragazzine.
Il barista fissò le due studentesse e borbottò tra di sè: "...Tsk. Lesbiche".

Le due si alzarono e, dopo aver pagato il conto si diressero fuori dal locale, tenendosi per mano e sorridendo. Il cuore di Yukari volò in alto quel giorno, addormentandosi su batuffoli di nuvole alla fragola.

1 commento:

  1. >////< KIAAAAA sempre più emozionanteee!! Oddio Onee-sama questo capito mozza il fiato e fa blushare troppo!!!

    Continua così!! O^__^O

    RispondiElimina