domenica 18 gennaio 2009

Capitolo 2: Petali di ciliegio

Dopo l'ultima ora di Economia domestica Yukari uscì dal portone principale dell'istituto, riavviandosi i lucenti capelli castani fino alle spalle per arieggiare il collo. La campanella della pausa pranzo era suonata e dall'istituto si levarono in coro i sospiri di sollievo degli studenti che finalmente potevano godersi la tanto desiderata pausa.
Tenendo saldamente in mano il suo cestino per il pranzo, Yukari si diresse all'ombra di un ciliegio in fiore che in cima ad un leggero altorilievo del terreno sovrastava tutto il giardino degli studenti con la sua magnificenza. Preoccupandosi di appiattire la gonna con una mano sotto il sedere prima di sedersi, prese posto alle radici della gigantesca e silenziosa pianta nel pieno della sua fioritura. Oramai le voci dei suoi coetanei eccheggiavano lontane e lei potè finalmente rilassarsi e godersi il suo tramezzino alle verdure in tranquillità, osservando il paesaggio circostante.
Una coccinella si posò sulla sua scarpa laccata, ed attirò la sua attenzione. La osservò camminare muovendo freneticamente le sue zampettine, alla ricerca di qualcosa di indefinito sulla superficie della sua scarpa, quando un ombra scivolò lungo la sua gamba, oscurando la visuale della coccinella. Yukari alzò lo sguardo e notò che una ragazza dai lunghi capelli color cenere la stava fissando, sorridendo.
"Che bella coccinella!" disse la figura "Io pensavo che se ne potessero trovare solamente nei campi. Forse lei è venuta dai campi solo per salutarti!"
Yukari rimase sbalordita. Sgranò gli occhi e si accorse che la misteriosa ragazzina che le si era piazzata davanti possedeva una bellezza senza eguali. I suoi capelli simili a fili di seta ricadevano morbidamente su un corpicino minuto ed aggrazziato, dalla pelle bianca e distesa. I suoi occhi, grandi ed estremamente espressivi, sembravano intarsiati di lapislazzuli lucenti sotto la luce del sole e la sua bocca, così piccola e carnosa, vantava di una virginale colorazione vermiglia che in contrasto con il candore del suo viso la faceva sembrare una Geisha naturale. Era più bassa e magra di lei, eppure il suo corpo manteneva la sinuosità di una divinità dei dipinti antichi.
"N-non credo che sia venuta solo per salutarmi. E' una coccinella, non ha mica il cervello per pensare a che cosa sta facendo, è un caso che si sia poggiata sulla mia scarpa!" Esordì Yukari alzandosi e spolverandosi la gonna, con un tono di voce visibilmente nervoso per la raggiante bellezza della sua interlocutrice.
"Ahah, lo so..." Ridacchiò la ragazza, portandosi una mano alla bocca per coprire educatamente la risata "...Non sono così ingenua da attribuire ad una coccinella delle facoltà intellettive simili. Solo dovresti imparare a sognare di più..."
Quest'affermazione raggelò Yukari. Si fermò, immobile, puntando gli occhi in quelli della ragazza che non smetteva un solo secondo di sorriderle con dolcezza.
"Mi chiamo Tsukiyama Nadeshiko" aggiunse la ragazza, inchinandosi profondamente "Sono molto contenta di averti parlato".
Yukari deglutì, sentendosi una morsa senza scampo alla gola. Stare in presenza di quella ragazza era una sensazione assolutamente assurda e sconosciuta.
"Io mi chiamo Kurugawa Yukari... Uh... Piacere." Si sentì estremamente stupida e maldestra nel pronunciare quelle parole ed odiò la sua voce che era risultata così opaca.
Una raffica di vento sconquassò bruscamente i rami del grande ciliegio i quali oscillarono facendo cadere una bufera di petali che si riversarono dolcemente sulle figure delle due ragazze in piedi l'una dinanzi all'altra.
"Forse è meglio che io vada, Kurugawa-san" disse Nadeshiko, elargendo il più dolce e cordiale dei sorrisi "spero con tutto il cuore di ritrovarti di nuovo sul mio cammino, Ragazza delle Coccinelle."
La figura di Nadeshiko si voltò in direzione della scuola e, mentre camminava, s'arresto un attimo per poi girarsi e salutare Yukari un'ultima volta. I petali di ciliegio incorniciavano la sua incantevole figura in una magia di colori naturali, mentre i suoi lunghi, fini e delicati capelli si scioglievano dolcemente nel vento.
Yukari dovette sedersi un attimo per riprendere fiato. Appoggiò la schiena contro il tronco del grande ciliegio e respirò affannosamente sentendosi il viso in preda alle fiamme. Con la mano destra s'afferrò la divisa all'altezza del cuore e strinse con tutte le sue forze, nella speranza che ciò potesse calmarla.
"Nadeshiko..."
Aveva visto una Ninfa della Primavera.

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